
La Reliquia accolta ieri al Comando Generale della Guardia di Finanza, a Confindustria e al Consiglio Superiore della Magistratura e parrocchia di Santa Chiara degli Angeli
Roma, 20 gennaio 2023 _ Il Giudice Livatino fu ucciso il 21 settembre, il giorno di San Matteo, patrono della Guardia di Finanza. Quel 21 settembre di oltre trent’anni fa, i festeggiamenti ad Agrigento non si tennero più. E dal quel momento, per molto tempo, la festa del patrono per gli agrigentini, non fu più la stessa cosa.
Questo uno dei toccanti ricordi dedicati al Giudice Beato Livatino durante il convegno che si è tenuto ieri al Comando Generale della Guardia di Finanza di Roma. Ad ascoltare i relatori (Avvocato Domenico Menorello, Dottor Domenico Airoma del Centro Studi Livatino, il Colonnello Carmine Virno e Monsignor Renzo Giuliano), centinaia di allievi collegati in streaming dalle diverse Scuole dell’Arma e i tantissimi in platea che hanno seguito con emozione anche le parole del Comandante Generale Giuseppe Zafarana e dell’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia Monsignor Santo Marcianò.
“Siamo onorati di accogliere la reliquia del Beato – ha dichiarato il Generale Giuseppe Zafarana – e non per un fatto simbolico o semplicemente esteriore, tutt’altro. All’evento sono presenti i nostri allievi collegati da tutta Italia. La figura di Livatino insegna come si possa unire in modo sublime l’essere cristiani con i valori che sono propri di un servitore dello Stato. Questo è un modo per fare formazione, per insegnare ai giovani e mostrare loro uno straordinario punto di riferimento da seguire”. Livatino rinunciò alla scorta per salvaguardare l’incolumità degli altri. Così, Monsignor Santo Marcianò ha evidenziato come il Beato fu un testimone fino al martirio e ha poi proseguito: “Questo modo di vivere l’impegno professionale unito al suo essere fervente cattolico è un esempio che illumina il cammino dei giovani, spesso disorientati, che hanno bisogno di cogliere la verità dell’essere e del vivere anche e proprio attraverso esempi mirabili”.
Sempre nella giornata di ieri, si è tenuto un altro importante convegno, questa volta nella sede di Confindustria. L’incontro dal titolo: “Beato Livatino: l’universale esempio del giusto. Dialoghi tra economia, fede e giustizia” ha visto l’intervento di Stefano Trubian, membro della Camera Penale di Treviso; Domenico Airoma, Procuratore della Repubblica di Avellino e Vicepresidente ‘Centro Studi Rosario Livatino’; Tommaso Dalla Massara, Ordinario del Dipartimento di Giustizia Università Roma Tre; Monsignor Gianni Fusco, Animatore spirituale Movimento Giovani UCID, Docente LUMSA e Avvocato della Rota Romana; Federico Vianelli Presidente della Camera Penale Trevigiana e dell’Unione delle Camere Penali del Veneto; Vincenzo Nunziata, Vice Avvocato Generale dello Stato e Capo di Gabinetto del Ministro per la Pubblica Amministrazione; Alfredo Robledo, già Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Milano e il Direttore Generale di Confindustria, Francesca Mariotti.
Al termine della tavola rotonda il Professor Tommaso Dalla Massara ha rilasciato questa dichiarazione: “In questa giornata, abbiamo cercato di ricostruire la figura di Livatino in qualità di martire, ma anche inteso come uomo di diritto: il giurista costruisce una regola cercando di legare la legge ai valori, facendo appello al suo senso etico che deve avere innato e proprio in questo Livatino può essere di grande ispirazione”. Ha poi aggiunto l’Avvocato Federico Vianelli: “Siamo lieti che anche Confindustria abbia accolto questa tappa per poter parlare del Giudice Livatino, un eroe della magistratura che si è immolato per tenere fede al giuramento di fedeltà e legalità in una prospettiva cristiana. Questo è l’insegnamento che abbiamo voluto dare oggi, ai giovani, un esempio universale che deve far riflettere”. Un pensiero condiviso anche dall’Avvocato Vincenzo Nunziata che prosegue: “L’insegnamento di Livatino è rivolto alla democrazia e al rispetto delle persone che i giudici non possono non considerare, come disse lo stesso Livatino: ogni giudice, ma soprattutto quello penale, non deve mai dimenticare che innanzi a lui anche se reo, c’è sempre un uomo”.
In chiusura, un grazie poco retorico al Beato, è stato quello che ha dedicato Francesca Mariotti, Direttore Generale di Confindustria che ha evidenziando come l’Associazione sia da sempre attiva nel contrasto alla criminalità e proprio a sostegno di ciò, ha fatto sapere che Confindustria ha da poco sottoscritto un nuovo protocollo pensato per aiutare le imprese che fondano i loro principi sulle regole della legalità.
La giornata si è conclusa con il passaggio della reliquia al Consiglio Superiore della Magistratura dove è stata salutata da una gremita folla di magistrati che hanno voluto omaggiare il primo magistrato Beato nella storia della Chiesa. A salutare la Santa reliquia è stato il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Davide Ermini: “La reliquia del Giudice Livatino è giunta qui nella ‘casa’ dei magistrati, nella sua ‘casa’, come simbolo del tributo di sangue che la magistratura ha pagato in difesa della legalità e della democrazia. È la camicia che indossava il giudice al momento del martirio che testimonia la crudeltà dei suoi carnefici. Livatino è caduto per la libertà della sua gente e per difendere i diritti di tutti noi cittadini. I Santi esistono per mostrarci la via retta da percorrere. Livatino questa via ce l’ha indicata nel corso della sua breve vita, prima ancora di essere beatificato: ce l’ha mostrata con il suo esempio, per questo la mafia lo ha ucciso”.
Il Santo cimelio ha poi proseguito il suo cammino per l’ultima tappa della giornata prevista nella Chiesa di Santa Chiara, nel Rione Pigna, dove ad attenderla c’erano i fedeli che hanno seguito le diverse celebrazioni organizzate dalla parrocchia.
Oggi, la Peregrinatio organizzata dalla Venerabile Arciconfraternita di Santa Maria Odigitria dei Siciliani in Roma e dal Comitato Organizzativo Peregrinatio Beati Rosarii Livatino ha toccato i Ministeri di Giustizia, dell’Interno, la sede della UGL e la Parrocchia di San Salvatore in Lauro. In serata, la reliquia raggiungerà la Basilica di Stato di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri dove si terrà la solenne cerimonia conclusiva alla presenza del Cardinale Angelo De Donatis e del Ministro della Giustizia Carlo Nordio.