
Sono stati illustrati l’importanza della figura altissima del Giudice Beato Livatino e il ricco programma della Peregrinatio che coinvolge le maggiori istituzioni civili e religiose del Paese
Roma, 11 gennaio 2023 _ Si è tenuta oggi (n.d.r. 11 gennaio) nella prestigiosa Sala Salviati del Pio Sodalizio dei Piceni in Roma, la conferenza stampa nazionale per presentare il programma della prima solenne Peregrinatio Beati Rosarii Livatino – Fidei et Justitiae Martyris, il Beato martire della lotta alla mafia.
Al tavolo dei relatori il Primicerio dell’Arciconfraternita, Monsignor Renzo Giuliano; il Professore Avvocato Gaetano Armao; il Dottor Lorenzo Zichichi; l’Avvocato Stefano Trubian; Monsignor Gianni Fusco e Monsignor Pietro Bongiovanni che ha aperto l’incontro salutando gli intervenuti e i giornalisti presenti.
Monsignor Renzo Giuliano Primicerio della Venerabile Arciconfraternita di Santa Maria Odigitria dei Siciliani in Roma si è così espresso: “La prima solenne Peregrinatio è un evento veramente straordinario che deve ridare spessore alla figura di Rosario Livatino come Beato e nuovo impulso alla società e in particolare ai giovani che nell’ideale di Livatino vanno ricercando una luce, una testimonianza, un esempio per poter impegnare la propria vita. La peregrinazione capitolina raggiungerà le maggiori istituzioni e alcune parrocchie, per animare la città di Roma nel solco di quella testimonianza di dedizione alla vita, alla fede, alla giustizia e alla legalità”.
La parola è poi passata al Professore Avvocato Gaetano Armao del Comitato Peregrinatio Beati Rosarii Livatino che ha spiegato come la Peregrinatio intenda ricordare la figura straordinaria del Beato che si pone come esempio in qualità di uomo del diritto, attento alla giustizia e alla centralità della persona umana nell’attuazione del percorso processuale. Livatino è anche un fondamentale riferimento per una Italia nuova che vuole volgere lo sguardo in direzione di un rinnovato Stato di Diritto. Spiega ancora Armao: “La Peregrinatio vuole anche sottolineare l’importanza della battaglia alla Mafia condotta in modo straordinario da Livatino ed è ora nostro compito portare avanti la missione nel suo nome e nel nome di tutte le vittime della criminalità mafiosa che sono cadute nella difesa della nostra istituzione repubblicana e della civiltà giuridica”.
Due artisti di chiara fama sono stati individuati dalla Chiesa Cattolica per lasciare una testimonianza perenne della Peregrinatio della reliquia del Beato Livatino a Roma. Gli artisti sono Tahar Ben Jelloun e Pizzi Cannella e i loro dipinti sono stati spiegati dal Dottor Lorenzo Zichichi Presidente delle Edizioni Il Cigno: “Aver commissionato la realizzazione di opere d’arte dedicate alla reliquia è un segno di come la Chiesa Cattolica continui il suo fondamentale ruolo di patrocinatore di grandi artisti che possano interpretare e veicolare il messaggio da lasciare ai fedeli”.
Ha proseguito l’Avvocato Stefano Trubian anch’egli membro del Comitato sottolineando che due tappe centrali della settimana della Peregrinatio capitolina sono il Convegno al Senato dal titolo “L’attualità del Beato Rosario Livatino” con la partecipazione del Segretario di Stato di Sua Santità il Cardinale Pietro Parolin (mercoledì 18 gennaio ore 15.00, Biblioteca del Senato della Repubblica – Sala Capitolare di Santa Maria sopra Minerva) e il Convegno successivo nella sede di Confindustria dal titolo: “Beato Rosario Livatino: l’universale esempio del giusto. Dialoghi tra economia, fede e giustizia” (giovedì 19 gennaio, ore 10.15 viale dell’Astronomia, 30). Ha concluso Trubian: “Soffermarsi sui temi dell’attualità e dell’universalità è importante per comprendere la figura del giudice Livatino, altissimo esempio per la nostra quotidianità”.
A conclusione del dibattito, la parola è andata a Monsignor Gianni Fusco, altro membro del Comitato Peregrinatio Beati Rosarii Livatino che ha voluto evidenziare come l’obiettivo non sia solo far conoscere la storia di Livatino ma anche la sua esemplarità come uomo, come credente e come magistrato che ha saputo coniugare umanità, l’essere credente e l’esercizio della sua professione. “Rosario Livatino non ha solo amministrato la legge ma ha saputo tradurre in cose giuste ciò che la legge prevedeva. Questa iniziativa che vede coinvolta la Città di Roma può essere una opportunità per conoscere la figura esemplare che ha saputo coniugare fede e vita in modo altrettanto significativo”.